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vom 21.07.2021, aktuelle Version,

Giuseppe Govone

Giuseppe Govone

Giuseppe Govone (* 19. November 1825 in Isola d’Asti, Piemont; † 25. Januar 1872 in Alba, Piemont) war ein italienischer Generalmajor, der unter anderem 1862 in Sizilien eine Gewaltherrschaft ausübte.

Leben

Govone besuchte die Militärakademie in Turin und trat 1845 als Unterleutnant in die sardinische Armee ein. 1848 beteiligte er sich am Krieg gegen Österreich und nahm auch 1849 am Feldzug in Schleswig-Holstein teil. Dort hielt er sich im Hauptquartier des Feldmarschalls Friedrich von Wrangel auf.

Während des Orientkrieges 1854 und 1855 befand sich Govone zunächst im Hauptquartier Omar Paschas und später in dem des Marschalls Saint-Arnaud.

Als 1855 Alessandro La Marmora ein sardinisches Hilfskorps in den Krimkrieg[1] führte, wurde Govone diesem als zweiter Stabschef zugeteilt und kommandierte in der Schlacht bei Balaklawa.[1] Er blieb auch im Sardinischen Krieg 1859 an dessen Seite. Danach übernahm er das Militärkommando in den neu erworbenen Provinzen. 1859 nahm er an der Schlacht bei Magenta[1] teil.

1862 wurde Govone nach Sizilien versetzt, wo er eine Terrorherrschaft[1] über die Bevölkerung ausübte. Da er über sämtliche Vollmachten[1] verfügte, konnte er allein Todesurteile sprechen. Missliebige Personen wurden festgenommen und über Jahre ohne Gerichtsurteil gefangen gehalten.[1] Er ließ Geiseln[1] nehmen und befahl häufig ihre Hinrichtung.[1] Auch ließ er die Wasserversorgung regelmäßig willkürlich einstellen[1] und Gefangene wiederholt foltern,[1] was dem Staat den Hass[1] des Volkes einbrachte. Im Parlament rechtfertigte Gavone die Maßnahmen damit, dass die Sizilianer „den Weg von der Barbarei zur Zivilisation noch nicht vollendet“[1] hätten. Govone wurde schließlich von einer parlamentarischen Untersuchungskommission reingewaschen[1] und straflos[1] aus Sizilien abberufen. Eine Reihe von Rücktritten[1] aus der Regierung und mehrere Duelle[1] zwischen Abgeordneten folgten auf den öffentlichen Skandal.

1863 wurde Govone zum General befördert und ging als solcher 1866 zu Unterhandlungen nach Berlin, wo er am 8. April das Preußisch-Italienische Bündnis gegen Österreich abschloss. Seine damaligen Berichte hat Alessandro La Marmora in der Schrift Un po più di luce (Florenz 1873) veröffentlicht.

Im Dritten Italienischen Unabhängigkeitskrieg 1866 übernahm Govone den Befehl über die 9. Division, die er in der Schlacht bei Custozza mit Auszeichnung führte. Nach dem Friedensschluss wurde Govone an die Spitze des Generalstabs berufen und kam 1867 in die Deputiertenkammer.

Im Dezember 1869 wurde Govone zum Kriegsminister ernannt und erreichte bedeutende Ersparnisse im Bereich der Kriegsverwaltung, die jedoch die Schlagkraft der italienischen Armee negativ beeinflussten. 1870 trat er zurück. 1872 starb er im piemontesischen Alba.

Einzelnachweise

  1. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 John Julius Norwich: Histoire de la Sicile – De l'Antiquité à Cosa Nostra. In: Collection texto. Éditions Tallandier, Paris 2018, ISBN 979-1-02104476-0, S. 490 f. (Originalausgabe: Sicily. A short history from the Greeks to Cosa Nostra. John Murray, London 2015; übersetzt von Denis-Armand Canal).

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Flagge des Königreich Italiens (1861-1946) In einem staatlichem oder militärischem Kontext ist die Version mit der Krone zu verwenden. http://www.regiamarina.net/ref/flags/flags_it.htm Regio decreto n. 2072 del 24 settembre 1923 Norme per l'uso della bandiera nazionale convertito in legge n. 2264 del 24 dicembre 1925 Art. unico. È convertito in legge il R. decreto-legge 24 settembre 1923, n. 2072, concernente le norme per l'uso della bandiera nazionale con le modificazioni risultanti dal testo seguente: Art. 1. La bandiera nazionale, è formata da un drappo di forma rettangolare interzato in palo, di verde, di bianco e di rosso, col bianco coronato dallo stemma Reale bordato d'azzurro. Il drappo deve essere alto due terzi della sua lunghezza, e i tre colori vanno distribuiti nell'ordine anzidetto e in parti eguali, in guisa che il verde sia aderente all'inferitura. La bandiera di Stato, da usarsi nelle residenze dei Sovrani e della Reale Famiglia, nelle sedi del Parlamento, delle rappresentanze diplomatiche e consolari all'estero e degli uffici governativi, ha lo stemma sormontato dalla corona Reale. Art. 2. Per le bandiere nazionali usate dal Regio esercito, dalla Regia marina, dalla Regia aeronautica, come quelle usate dalla marina mercantile e dagli Enti che ne ebbero disciplinato l'uso da apposite disposizioni, nulla è innovato alle prescrizioni ora vigenti. Art. 3. Le bandiere nazionali degli Enti pubblici locali hanno lo stemma senza corona, e con la bordatura azzura. Art. 4. Gli Enti pubblici locali possono fare uso soltanto della bandiera nazionale e dei vessilli e gonfaloni tradizionali propri degli Enti, purché questi siano accompagnati alla bandiera nazionale, che avrà sempre il posto d'onore, a destra o in alto. L'autorità governativa può ordinare, secondo le consuetudini del Regno, che sui pubblici edifici delle Provincie, dei Comuni e degli Enti riconosciuti o vigilati dallo Stato sia esposta la bandiera nazionale. In caso di trasgressione, il Prefetto provvederà a termini di legge. Art. 5. In segno di lutto le bandiere degli edifici e quelle con sistemazione fissa devono essere tenute a mezz'asta; potranno anche avere due strisce di velo nero adattate all'estremità superiore dell'inferitura. Queste strisce sono obbligatorie invece per le bandiere che vengono portate nelle pubbliche cerimonie funebri. Art. 6. Nei festeggiamenti e nelle pubbliche funzioni la bandiera nazionale o di Stato deve avere la precedenza sopra tutti gli altri emblemi civili. Art. 7. Ferme rimanendo le norme e consuetudini di diritto internazionale per l'uso delle bandiere da parte delle rappresentanze diplomatiche e consolari estere, nessuno, cittadino o straniero, potrà nel Regno esporre bandiere di altri Stati, se non accompagnate alla bandiera italiana che occuperà sempre il posto d'onore, a destra, o in mezzo se le bandiere straniere sono più di una. In caso di trasgressione l'autorità di pubblica sicurezza provvederà alla immediata rimozione della o delle bandiere ed i colpevoli saranno puniti con multa da L. 1000 e 5000. Verwendete Farben: Grün gerendert als RGB 00 0 140 0 69 Pantone 17-6153 Weiß gerendert als RGB 244 245 240 Pantone 11-0601 Rot gerendert als RGB 205 0 33 0 42 Pantone 18-1662 Savoy blue gerendert als RGB 0 75 0 97 209 Pantone ? F l a n k e r
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General Giuseppe Govone, minister of War Malfatto e Rogna, Asti nella storia delle sue vie, p. 266 Italian Kingdom
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