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108 COsmOPOLITIsmO RIfLEssIvO
“fair play”, ma che cosa è il “fair play”? Questa è un’occasione per lavorare sui cri-
teri per realizzare una distribuzione giusta. Abbiamo lavorato sulle idee di merito e
bisogno, ma di solito noi riferiamo la nozione di giustizia anche all’equità e all’im-
parzialità. Considerando le differenze individuali, dovremmo essere tutti trattati
egualmente e dovremmo essere tutti rispettati.8
• Portate un sacchetto di caramelle in classe e lo mettete in mezzo alla stanza. Chie-
dete agli studenti “Come le possiamo distribuire in un modo giusto?”
• Conducete l’attività chiedendo dei differenti criteri che gli studenti escogitano,
ponendo ulteriori domande. Potete usare gli esercizi precedenti per immaginare
situazioni che possano rendere problematica la distribuzione in parti uguali.
1. Dividere in parti uguali è sempre giusto? (A qualcuno potrebbero non piacere
le caramelle oppure non può mangiarle, qualcuno ha già una busta di caramel-
le etc.)
2. Dite loro che, quando un’altra classe ha suggerito di usare lo stesso metodo,
eravate dovuti uscire dalla classe per un minuto, e proprio in quel momento
tutti gli studenti si erano avventati sulle caramelle e i più forti ne avevano prese
più degli altri. Vi eravate arrabbiati, ma avevate deciso di attenervi all’originale
progetto di equa divisione e avevate chiesto di restituire le caramelle in più
3. Che cosa accade se ci sono persone a cui non piacciono le caramelle, usiamo
ancora il criterio di distribuzione in parti uguali?
4. E se c’è qualcuno che non può mangiare le caramelle, usiamo ancora il criterio
di distribuzione in parti uguali?
• Potreste chiedere ai vostri studenti di scrivere un elenco di criteri e regole di di-
stribuzione e poi presentare l’elenco alla classe. La cosa importante non è tanto
raggiungere un accordo, ma essere in grado di presentare le ragioni di questi
criteri. Quando ne discutete, è importante che gli studenti pensino alle conse-
guenze dell’applicazione delle diverse regole e a come esse influenzerebbero
non solo loro stessi ma anche il resto della classe.
Episodio 6: Formare la squadra.
Le ragazze vogliono farne parte
Idea principal 1: Diferenciar y discriminar
dal punto di vista cosmopolitico su cui stiamo lavorando, la diversità è intesa come l’esi-
stenza di differenti contesti che favorisce l’identificazione delle persone in considerazione
della loro appartenenza a una certa cultura, tempo, contesto sociale e locale, famiglia o
gruppo di pari etc. È l’identificazione di una situazione “naturale” basata su dati e fatti che
determinano l’identità. Significa trattare le differenze da un prospettiva naturale, sapere
come differenziare senza giudicare, ma dando un certo valore proprio per il fatto che
siamo differenti o simili (ciò non equivale a dire “qualsiasi cosa esterna è migliore perché
ogni cosa interna è sempre peggiore” o viceversa). La discriminazione implica sempre una
scelta basata su differenze, dando a queste un certo valore.
8 Tratto dal manuale Ethical Inquiry, capitolo 4, episodio 14. Matthew lipman and ann Margaret Sharp, Ethi-
cal Inquiry. Instructional Manual to Accompany LISA. University Press of America-IAPC. Boston, 1985.
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Cosmopolitismo Riflessivo
Educare alle Comunità Inclusive attraverso l’Indagine Filosofica
- Titel
- Cosmopolitismo Riflessivo
- Untertitel
- Educare alle Comunità Inclusive attraverso l’Indagine Filosofica
- Herausgeber
- Ediciones La Rectoral
- Lizenz
- CC BY-NC-SA 4.0
- Abmessungen
- 21.0 x 29.7 cm
- Seiten
- 174
- Kategorien
- Lehrbücher PEACE Projekt