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5 10 15 20 25 30 35 14 “E tu pensi che tuoi compagni di classe vi aiuteranno?” doman- dò Mimmo. “Non lo so ragazzi.” Jensika saltò giù dal muretto e si mise lo zaino in spalla. «Ci devo pensare. Ora però devo scappare, ho fatto tardissimo.” Si avviò verso casa lasciando gli amici a riflettere sul da farsi. Episodio 2: Il colpo Era notte e faceva anche abbastanza freddo. La scuola con l’oscurità sembrava ancora più austera. Erano seduti a terra e il Lungo reggeva sulle ginocchia una piantina che stava mostrando agli altri. “Qui c’è una telecamera che possiamo aggirare svoltando di qua. Qui, qui e qui ci sono tre telecamere che non possiamo evitare. Avete portato le calze?” “Sì,” risposero tutti. “Bene, il cappuccio delle felpe coprirà il resto. Per entrare dob- biamo scavalcare il cancello, non dovrebbe essere difficile se saliamo prima sul muretto esterno. Una volta entrati dovremo passare da qui e subito ci troveremo di fronte all’entrata esterna della segreteria. Si tratta giusto di aprire la serratura, il Corto sa come si fa, e poi saremo dentro. Non ci sono allarmi e il cassetto in questione non ha lucchet- ti. Dentro dovrebbero esserci i soldi. È tutto chiaro?” Il Largo alzò la mano. “Chi ti ha dato la piantina?” “Me l’ha data Giggino o’ Zuozo.” “E Giggino o’ Zuozo va in questa scuola qua?” “Giggino o’ Zuozo non va a scuola.” “Effettivamente,” disse l’Imbranato, “uno con questo nome è difficile che vada a scuola. Ahi!” lo schiaffo del Corto gli si era abbat- tuto tra capo e collo. “Piuttosto,” aggiunse il Corto ,“ci possiamo fidare? Se entriamo e non c’è niente?” “Giggino prende il 10% per l’informazione.”