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5 10 15 20 25 30 35 29 “Che tipo Giggino,” disse Mario, “si è preso proprio gioco di loro …” “Ma allora la preside e i professori hanno mentito riguardo alle telecamere,” Jensika era meravigliata. “Già,” proseguì Mimmo, “e sembra che la somma che hanno portato via era proprio bassa, circa 200 euro! Tutto quel rischio per quattro pidocchi!” “E perché l’avrebbero fatto?” chiese Rahma. “Forse per provare il brivido del proibito …” immaginò Gaetano. “Forse perché non avevano niente da fare,” ipotizzò Mario. “Forse perché i genitori gli hanno negato la paghetta ed erano disperati,” disse ridendo Mariella. “Sì, ma perché mentire sul fatto che le telecamere non funziona- vano?” Jensika non riusciva a farsene una ragione. “Ci dicono sem- pre che non dobbiamo mentire e poi sono i primi a dire bugie.” “Forse avevano una buona ragione per farlo,” disse Mario, ma Mariella non era d’accordo con lui. “Non esistono buone ragioni per giustificare una menzogna,” affermò. “Non lo so se hai ragione,” replicò Mario, “però pensa se aves- sero ammesso che le telecamere non funzionavano, altre persone sa- rebbero potute entrare a scuola e rubare ancora.” “Ok,” intervenne Jensika, “però proprio in questo modo si sono diffuse le voci che incolpavano la gente della tua comunità. Mentire non porta mai a niente di buono.” “Non è vero,” disse Gaetano, “bisogna sapere quando mentire e quando no. L’altra volta, per esempio, ho detto alla prof che non ave- vo studiato perché ero stato malato, invece non era vero. Però così mi sono evitato un impreparato sicuro. Il giorno dopo ho studiato e mi sono preso la sufficienza. Come vedi non ho fatto male a nessuno e mi sono salvato.” “Vabbe’, ma è stato un caso,” intervenne Mariella. “Se ti avesse scoperto altro che impreparato, ti beccavi un’altra sospensione.” “Però Gaetano ha ragione,” disse Mimmo. “A volte si può men- tire a fin di bene, o per salvarsi la vita…”