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5 10 15 20 25 30 35 40 una cosa del genere da parte sua. Pedinare una persona non le sem- brava una cosa giusta. “Perdonami, perdonami,” le disse allora Rosaria, “ti prometto che ti farò copiare il compito di matematica tutte le volte che vorrai.” “Stai cercando di corrompermi?” “No,” Rosaria abbassò la testa, “è solo che mi sono resa conto di aver commesso più di un errore.” “Be’,” intervenne Tina, “in fondo la colpa non è tutta sua, anche noi l’abbiamo incoraggiata in quello che stava facendo. È stato un po’ come un gioco.” “Non è stato solo per gioco,” dissentì Armelinda, “è che pur di aiutarla a scoprire quello che voleva sapere, ogni mezzo ci sembrava giustificabile. Non arrabbiarti Vanessa. Amiche?” Vanessa ci pensò su e poi disse, “Ok, amiche.” Episodio 3 Mentre si stava svolgendo questa scenetta commovente, si resero conto che proprio Fela stava correndo verso di loro seguito da un amico. Rosaria diede una forte stretta alla mano di Armelinda e “Ti prego,” disse, “ti prego, dimmi che non si vede che ho pianto. Come stanno i capelli? Sto bene vestita così?” Armelinda, dopo aver constatato che non le avesse spezzato nessun osso della mano e alzando gli occhi al cielo, la rassicurò sul suo aspetto. “Vanessa,” disse Fela, “Vanessa, ti ho cercato dappertutto. Non sai quello che sta succedendo. Scusate ragazze io sono Fela, suo fra- tello e questo è il mio amico Rollo. Ehi Rosaria, ma che è successo? Hai pianto?” Rosaria si paralizzò combattuta da diversi sentimenti: da un lato avrebbe voluto uccidere Armelinda che aveva mentito sul suo aspet- to, dall’altro era scioccata dal fatto che lui le aveva rivolto la parola, ma soprattutto: COME CAVOLO AVEVA FATTO A SAPERE IL SUO