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5 10 15 20 25 30 35 42 “Sì è vero,” Vanessa era sempre affascinata dalle analogie che sapeva fare il fratello. “Credo che tutti noi siamo d’accordo sul fatto che usiamo i social network come luogo d’incontro.” A questa affermazione cominciarono a parlare tutti insieme e non si capirono. Allora Rollo li fermò. “Voglio sentire Tina che sta dicendo.” “Stavo dicendo che quello è un posto dove puoi comunicare con persone anche molto lontane, ma quelle persone rimangono lontane.” “Ha ragione,” disse Armelinda, “io quando sto su WhatsApp con le mie cugine che vivono in Portogallo so benissimo quanto lon- tane siano da me, e so che sarebbe diverso se le avessi vicine e potessi vedere le espressioni dei loro volti.” “Ma quante volte ti è capitato che non puoi uscire e cerchi qual- cuno sul web con cui metterti in contatto?” chiese Fela. “A me capita e mi sento proprio come se stessi in piazza con i miei amici.” A Rollo venne in mente l’immagine di Fela tagliato a metà, con la parte delle gambe in piazza e quella della testa a casa sua. “Sì ma che c’entra,” disse allora Tina. “Tu stai a casuccia tua al calduccio, in piazza sentiresti freddo, per esempio, ed è quello, insie- me al fatto che, sempre per esempio, non ti devi prendere l’autobus per tornare a casa, che ti fa capire che è la tua casa il tuo spazio reale.” “Ma secondo me non stiamo guardando le cose dal giusto pun- to di vista,” la discussione interessava tanto Rosaria che dimenticò la sua timidezza. “Anch’io penso che il web non sia come lo spazio che conosciamo noi. Io quando chatto o navigo, mi sento che posso muovermi in tutte le direzioni possibili. Mi sento come se fossi sopra e sotto nello stesso tempo, come se non ci fossero ostacoli per passare da una parte all’altra.” “Wow, che bell’immagine!” Rosaria era arrossita al complimen- to di Fela. “Ma sì, e ti dirò di più,” disse Armelinda, “io mi sento parte di un tutto. Pensateci, quando ci connettiamo con più persone e ci scambiamo delle informazioni, siamo come tanti cervelli che parlano tra loro. Non c’è più il nostro corpo, è solo la mente che viaggia.” “E quindi ammetti che c’è uno spazio dove viaggiano questi cer- velli?” chiese Rollo.