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5 10 15 20 25 30 20 velo. Ci sono molti paesi diversi e le regole e le leggi sono di- verse in ogni paese.” “Ma di che cosa sta parlando?” ho pensato tra me. Ma poi mi sono messa ad ascoltare perché sembrava essere importante. “Be’,” ha continuato la maestra, “persino se vivete in un solo paese per molto tempo, è possibile che non abbiate la citta- dinanza di questo paese. Ma ne avete bisogno se volete ottenere un passaporto di questo paese. Dovreste sapere tutti che dovete avere un passaporto o dei documenti di identità per viaggiare da un paese all’altro.” “Sì, io so che proprio la settimana scorsa ho dovuto fare una fotografia – perché i miei genitori mi hanno detto che an- dremo in Grecia per le vacanze estive.” ha detto Lara. “Be’, in alcuni paesi funziona così: se un bambino è nato lì, ha il diritto di avere la cittadinanza, ma i genitori devono richiederla. C’è un ufficio speciale dove bisogna andare. Ma in altri paesi, come in Austria è diverso. Anche se un bambino è nato in questo paese non ha il diritto di avere la cittadinanza e i genitori non possono semplicemente andare in un ufficio per averla. I genitori ci possono andare solo se essi stessi hanno la cittadinanza austriaca. In America è diverso, se un bambino è nato lì ha il diritto ad avere la cittadinanza americana – negli Stati Uniti d’America esiste il diritto di cittadinanza per nasci- ta.” ha cercato di spiegarci la nostra maestra. Ora eravamo tutti confusi – parlava di paesi, regole e leg- gi, di passaporti americani e austriaci. Era strano. Non riuscivo più ad ascoltare niente. Alcuni bambini guardavano fuori dalla finestra. Patrick fa- ceva le smorfie e altri bambini ridacchiavano. Martin cercava di inviare un sms di nascosto col suo cellula- re. Susan disegnava e Zhen leggeva i suoi fumetti sotto al banco.