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5 10 15 20 25 30 38 Ho pensato un momento a Valentin. Era qualcosa nel modo in cui si presentava. I suoi capelli ricci neri e gli occhi blu – dap- prima sembrava che non riuscisse a decidersi su cosa fare. Ma poi in qualche modo mi ha sostenuto. La scuola oggi sembrava non finire mai. Almeno, questo era ciò che sentivo. Dopo la scuola ho aspettato la mie nuove amiche. Fathme e Jelena erano contente di rivedermi. Siamo andate a piedi a casa insieme e volevamo incontrarci nel pomeriggio. Canticchiavo quando sono entrata in casa: “Mamma, mam- ma... Ti devo dire una cosa!, ho gridato. “Dimmi che cos’è che ti rende così felice. È da tanto che non ti vedevo così.” ha risposto mia madre. Le sono saltata in braccio, le ho raccontato il mio sogno di Fathme e Melena e le ho detto: “Mamma, so che non vuoi che si parli delle persone che abitano nella casa dall’altra parte della stra- da perché non ti piacciono. Ma Fathme e Jelena sono mie amiche e nessuno farci niente.” Mia madre sembrava sbalordita: “Ella, ma come ti salta in mente che potrei voler fare qualcosa? Sono felice per te. Perché pensi che io non voglia parlare delle persone che abitano in quella casa? Come puoi pensare che non mi piacciano? Solo una volta mi sono arrabbiata con un uomo che abita in quella casa e non con “le persone” che abitano lì e naturalmente tutto ciò non ha niente a che fare con le tue amiche e la loro famiglia.” “Bene, ma i bambini a scuola le prendono in giro e dicono persino che dovrebbero tornarsene al loro paese, anche se non le conoscono.” ho detto. “Non ti preoccupare, Ella. Vuoi chiedere alle tue nuove amiche se vogliono venire a casa nostra nel pomeriggio? Maga- ri poi un’altra volta potresti invitare le ragazzine e anche gli al- tri bambini della tua classe. E allora potrebbero fare conoscenza tra di loro. Che ne pensi?” ha suggerito mia madre.