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vom 04.01.2022, aktuelle Version,

Luigi Pelloux

Luigi Pelloux

Luigi Girolamo Pelloux (* 1. März 1839 in La Roche-sur-Foron, Savoyen; † 26. Oktober 1924 in Bordighera) war ein italienischer General, Politiker und Präsident des Ministerrats (Ministerpräsident).

Leben

Seine Eltern waren ursprünglich Staatsbürger des Königreichs Piemont-Sardinien und behielten diese auch bei, als Savoyen 1860 an das französische Kaiserreich abgetreten wurde. 1857 trat Pelloux als Leutnant der piemontesischen Armee bei und machte die Feldzüge von 1859 und 1866 mit, wo er die militärische Ehrenmedaille für seinen Einsatz in der Schlacht bei Custozza erhielt. Außerdem kommandierte er 1870 als Major die Reserve-Artillerieabteilung, die bei der Besetzung Roms die Stadtmauer an der Porta Pia durchbrach, worauf die Einigung Italiens abgeschlossen wurde. 1878 wurde er zum Oberst befördert.

1881 wurde Pelloux als Abgeordneter der Linken in das neue italienische Parlament gewählt, wo er bis in das Jahr 1895 einen Sitz behalten sollte. Elf Jahre zuvor bereits war er Mitarbeiter im Kriegsministerium und schließlich, im Jahre 1880, dort Generalsekretär geworden, nachdem er 1885 zum Generalmajor befördert worden war. 1889 war er zwischenzeitlich Inspekteur der Alpentruppen. In diesem Amt hatte er viele notwendig gewordene Reformen im Militärwesen durchgeführt, was sicherlich dazu beitrug, dass er in den Kabinetten von Rudini und Giolitti zwischen dem 6. Februar 1891 – nachdem er zum Generalleutnant und Divisionskommandeur befördert worden war – bis zum 15. Mai 1892 sowie anschließend bis zum 28. November 1893 als Kriegsminister wirkte. 1896 wurde Pelloux Senator. Das Kriegsministerium übernahm er auch nach dem Rücktritt Ricottis am 14. Juli 1896, trat aber am 4. Dezember 1897 zurück. Nach seinem Rücktritt wurde er im Mai 1898 als königlicher Vertreter nach Bari entsandt, um dort die öffentliche Ordnung wiederherzustellen, jedoch ohne das Kriegsrecht anzuwenden.

Nach dem Rücktritt der Regierung Rudinì V im Juni 1898 wurde General Pelloux von König Umberto I. am 28. Juni mit der Kabinettsbildung beauftragt und war Ministerpräsident und Innenminister. Ein Jahr später trat er im Mai 1899 wegen der verfehlten Chinapolitik erneut zurück, wurde jedoch wieder mit einer neuen Kabinettsbildung beauftragt. Anschließend ging er hart gegen die revolutionären Bewegungen im Süden des Landes vor, weshalb das neue Kabinett größtenteils aus Militärs und Konservativen bestand.

Aufgrund des Rücktritts von Kriegsminister Giuseppe Mirri am 8. Januar 1900 wegen dessen Verbindungen zur Mafia, übernahm er vorübergehend das Kriegsministerium.[1]

Am 18. Juni 1900 trat Pelloux wegen der ungünstigen Wahlen zur Deputiertenkammer nun endgültig von allen Regierungsämtern zurück. Am 29. Oktober 1901 wurde ihm schließlich der Befehl über das Turiner I. Armeekorps übertragen. Pelloux trat am 15. Juni 1902 in den Ruhestand.

Luigi Pelloux starb am 26. Oktober 1924 in Bordighera.

Literatur

Commons: Luigi Pelloux  – Sammlung von Bildern

Einzelnachweise

  1. Die Coron-Chronik - das 20. Jahrhundert: 1900–1903. 1998, ISBN 3-577-17101-4, S. 8.

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Flagge des Königreich Italiens (1861-1946) In einem staatlichem oder militärischem Kontext ist die Version mit der Krone zu verwenden. http://www.regiamarina.net/ref/flags/flags_it.htm Regio decreto n. 2072 del 24 settembre 1923 Norme per l'uso della bandiera nazionale convertito in legge n. 2264 del 24 dicembre 1925 Art. unico. È convertito in legge il R. decreto-legge 24 settembre 1923, n. 2072, concernente le norme per l'uso della bandiera nazionale con le modificazioni risultanti dal testo seguente: Art. 1. La bandiera nazionale, è formata da un drappo di forma rettangolare interzato in palo, di verde, di bianco e di rosso, col bianco coronato dallo stemma Reale bordato d'azzurro. Il drappo deve essere alto due terzi della sua lunghezza, e i tre colori vanno distribuiti nell'ordine anzidetto e in parti eguali, in guisa che il verde sia aderente all'inferitura. La bandiera di Stato, da usarsi nelle residenze dei Sovrani e della Reale Famiglia, nelle sedi del Parlamento, delle rappresentanze diplomatiche e consolari all'estero e degli uffici governativi, ha lo stemma sormontato dalla corona Reale. Art. 2. Per le bandiere nazionali usate dal Regio esercito, dalla Regia marina, dalla Regia aeronautica, come quelle usate dalla marina mercantile e dagli Enti che ne ebbero disciplinato l'uso da apposite disposizioni, nulla è innovato alle prescrizioni ora vigenti. Art. 3. Le bandiere nazionali degli Enti pubblici locali hanno lo stemma senza corona, e con la bordatura azzura. Art. 4. Gli Enti pubblici locali possono fare uso soltanto della bandiera nazionale e dei vessilli e gonfaloni tradizionali propri degli Enti, purché questi siano accompagnati alla bandiera nazionale, che avrà sempre il posto d'onore, a destra o in alto. L'autorità governativa può ordinare, secondo le consuetudini del Regno, che sui pubblici edifici delle Provincie, dei Comuni e degli Enti riconosciuti o vigilati dallo Stato sia esposta la bandiera nazionale. In caso di trasgressione, il Prefetto provvederà a termini di legge. Art. 5. In segno di lutto le bandiere degli edifici e quelle con sistemazione fissa devono essere tenute a mezz'asta; potranno anche avere due strisce di velo nero adattate all'estremità superiore dell'inferitura. Queste strisce sono obbligatorie invece per le bandiere che vengono portate nelle pubbliche cerimonie funebri. Art. 6. Nei festeggiamenti e nelle pubbliche funzioni la bandiera nazionale o di Stato deve avere la precedenza sopra tutti gli altri emblemi civili. Art. 7. Ferme rimanendo le norme e consuetudini di diritto internazionale per l'uso delle bandiere da parte delle rappresentanze diplomatiche e consolari estere, nessuno, cittadino o straniero, potrà nel Regno esporre bandiere di altri Stati, se non accompagnate alla bandiera italiana che occuperà sempre il posto d'onore, a destra, o in mezzo se le bandiere straniere sono più di una. In caso di trasgressione l'autorità di pubblica sicurezza provvederà alla immediata rimozione della o delle bandiere ed i colpevoli saranno puniti con multa da L. 1000 e 5000. Verwendete Farben: Grün gerendert als RGB 00 0 140 0 69 Pantone 17-6153 Weiß gerendert als RGB 244 245 240 Pantone 11-0601 Rot gerendert als RGB 205 0 33 0 42 Pantone 18-1662 Savoy blue gerendert als RGB 0 75 0 97 209 Pantone ? F l a n k e r
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