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vom 11.03.2021, aktuelle Version,

Schlacht bei Bezzecca

Schlacht bei Bezzecca

Datum 21. Juli 1866
Ort bei Bezzecca, Italien
Ausgang Sieg der Italiener
Konfliktparteien

Italien 1861 Königreich Italien

Osterreich Kaisertum Österreich

Befehlshaber

Italien 1861 Giuseppe Garibaldi

Osterreich Kaisertum Franz von Kuhn

Truppenstärke
13.000 Soldaten[1] 4.500 Mann
Verluste

1640 Mann, davon 1070 Gefangene

207 Mann, davon 100 Gefangene

Bei Bezzecca (nordwestlich des Gardasees) schlugen am 21. Juli 1866 ein starkes italienisches Freiwilligenkorps unter Giuseppe Garibaldi die österreichischen Truppen des Generals Franz Kuhn von Kuhnenfeld. Es war der markanteste militärische Erfolg Italiens während des Dritten Italienischen Unabhängigkeitskrieges.

Hintergrund

1866 kam es zum Deutschen Krieg zwischen Preußen und Österreich. Italien verbündete sich mit Preußen, in der Hoffnung, dadurch sich das nach der Schlacht von Solferino beim Kaisertum Österreich verbliebene Venetien einzugliedern. Italien griff in drei Bereichen an: von der Lombardei aus das österreichische Festungsviereck Mantua-Peschiera del Garda-Verona-Legnago; von der Emilia-Romagna aus Venetien; im Bereich der Alpen das Trentino, wobei es zur Schlacht von Bezzecca kam.

Verlauf der Schlacht

Nach mehrwöchigen Gefechten um den Monte Suello und in Condino eroberten Garibaldis Freiwillige das Forte d’Ampola. Dies erlaubte es Garibaldi, ins Valle di Ledro vorzudringen, wo er jedoch auf den erbitterten Widerstand der Truppen des österreichischen Generals Kuhn von Kuhnenfeld stieß. Die kaiserliche Brigade Montluisant trat trotz zahlenmäßiger Unterlegenheit zum Gegenangriff in Richtung auf Forte d’Ampola an. Seine westlichste Kolonne unter dem Kommando von Major Grünne erstieg den Monte Pichea, die mittlere Kolonne unter Major Julian Ritter von Krynicki versuchte über den Monte Saval in Richtung Lensumo vorzugehen. Major Grünne warf mit drei Kompanien Kaiserjäger und zwei Kompanien des 14. Infanterie-Regiments den Feind zwischen den Höhen von Locca und Bezzecca zurück. Garibaldis Kommandeur Oberst Chiassi wurde dabei verwundet, 500 Mann gingen in Gefangenschaft. Als General Montluisant im Bereich zwischen Tione und Ampola eine starke Übermacht von 12.000 Gegnern feststellte, musste er zur eigenen Rettung schnellstens auf die umliegenden Berge zurückgehen. Garibaldi ging zum Gegenangriff über, nach einem ersten misslungenen Umfassungsangriff auf Bezzecca ließ er den Ort nach Artillerievorbereitung frontal stürmen und nahm ihn nach blutigen Nahkämpfen ein.

Die österreichischen Verluste im Gefecht beliefen sich auf 6 Offiziere und 19 Männer an Toten, 7 Offiziere und 75 Mann an Verwundeten sowie etwa 100 Gefangenen.

Garibaldis berühmtes Telegramm. Inhalt: Obbedisco - Ich gehorche.

Garibaldis taktischer Sieg kostete ihn 100 Tote, 250 Verletzte, zudem verlor er mehr als 1100 Gefangene, darunter 2 höhere und 17 niedrige Offiziere. Während des folgenden Vormarsches auf Trient und auf die Festungen von Lardaro erreichte Garibaldi die Nachricht des Waffenstillstands zwischen Preußen und Österreich. Der Vorfriede am 27. Juli ermöglichte es Österreich, Truppen zum italienischen Kriegsschauplatz zu verlegen. Garibaldis Feldzug auf Trient wurde damit hinfällig, er gehorchte dem Befehl aus dem Hauptquartier La Marmoras und befahl auch seinen Alpenjägern den Rückzug.

Weiterer Verlauf

Der folgende Rückzug aus dem Trentino hatte für Italien (und auch für Österreich) bedeutende Konsequenzen. Zwar musste Österreich nach der verlorenen Schlacht von Königgrätz Venetien dennoch an Italien abtreten, weil die Verträge zwischen Italien und dem Kriegsgewinner Preußen das so vorsahen. Doch verblieben das Trentino und das Gebiet um Triest weiterhin bei Österreich, was später zum Irredentismus und zum Eintritt Italiens in den Ersten Weltkrieg führte.

Literatur

  • Ugo Zaniboni Ferino: Bezzecca 1866 - La campagna garibaldina fra l'Adda e il Garda. Saturnia, Trient 1966. (Neuaufl. 1987)
  • Guerzoni, Giuseppe: Garibaldi. Barbera, Florenz 1882.
  • Alexander Hold: Geschichte des Feldzuges 1866 in Italien, Carl Gerolds Sohn, Wien 1867
  • Generalstabs-Bureau für Kriegsgeschichte: Österreichs Kämpfe im Jahre 1866, Verlag Carl Gerold's Sohn, Wien 1869.

Einzelnachweise

  1. Österreichs Kämpfe im Jahre 1866, Verlag Carl Gerold's Sohn, Wien 1869, S. 46

License Information of Images on page#

Image DescriptionCreditArtistLicense NameFile
Bataille de Bezzeca, 21 juillet 1866. Huile sur toile http://www.museomentana.it/IMMAGINI%20GARIBALDINE.htm Felice Zennaro (1833-1926) Sulla attribuzione
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Datei:Bataille de Bezzeca.jpg
Flagge des Königreich Italiens (1861-1946) In einem staatlichem oder militärischem Kontext ist die Version mit der Krone zu verwenden. http://www.regiamarina.net/ref/flags/flags_it.htm Regio decreto n. 2072 del 24 settembre 1923 Norme per l'uso della bandiera nazionale convertito in legge n. 2264 del 24 dicembre 1925 Art. unico. È convertito in legge il R. decreto-legge 24 settembre 1923, n. 2072, concernente le norme per l'uso della bandiera nazionale con le modificazioni risultanti dal testo seguente: Art. 1. La bandiera nazionale, è formata da un drappo di forma rettangolare interzato in palo, di verde, di bianco e di rosso, col bianco coronato dallo stemma Reale bordato d'azzurro. Il drappo deve essere alto due terzi della sua lunghezza, e i tre colori vanno distribuiti nell'ordine anzidetto e in parti eguali, in guisa che il verde sia aderente all'inferitura. La bandiera di Stato, da usarsi nelle residenze dei Sovrani e della Reale Famiglia, nelle sedi del Parlamento, delle rappresentanze diplomatiche e consolari all'estero e degli uffici governativi, ha lo stemma sormontato dalla corona Reale. Art. 2. Per le bandiere nazionali usate dal Regio esercito, dalla Regia marina, dalla Regia aeronautica, come quelle usate dalla marina mercantile e dagli Enti che ne ebbero disciplinato l'uso da apposite disposizioni, nulla è innovato alle prescrizioni ora vigenti. Art. 3. Le bandiere nazionali degli Enti pubblici locali hanno lo stemma senza corona, e con la bordatura azzura. Art. 4. Gli Enti pubblici locali possono fare uso soltanto della bandiera nazionale e dei vessilli e gonfaloni tradizionali propri degli Enti, purché questi siano accompagnati alla bandiera nazionale, che avrà sempre il posto d'onore, a destra o in alto. L'autorità governativa può ordinare, secondo le consuetudini del Regno, che sui pubblici edifici delle Provincie, dei Comuni e degli Enti riconosciuti o vigilati dallo Stato sia esposta la bandiera nazionale. In caso di trasgressione, il Prefetto provvederà a termini di legge. Art. 5. In segno di lutto le bandiere degli edifici e quelle con sistemazione fissa devono essere tenute a mezz'asta; potranno anche avere due strisce di velo nero adattate all'estremità superiore dell'inferitura. Queste strisce sono obbligatorie invece per le bandiere che vengono portate nelle pubbliche cerimonie funebri. Art. 6. Nei festeggiamenti e nelle pubbliche funzioni la bandiera nazionale o di Stato deve avere la precedenza sopra tutti gli altri emblemi civili. Art. 7. Ferme rimanendo le norme e consuetudini di diritto internazionale per l'uso delle bandiere da parte delle rappresentanze diplomatiche e consolari estere, nessuno, cittadino o straniero, potrà nel Regno esporre bandiere di altri Stati, se non accompagnate alla bandiera italiana che occuperà sempre il posto d'onore, a destra, o in mezzo se le bandiere straniere sono più di una. In caso di trasgressione l'autorità di pubblica sicurezza provvederà alla immediata rimozione della o delle bandiere ed i colpevoli saranno puniti con multa da L. 1000 e 5000. Verwendete Farben: Grün gerendert als RGB 00 0 140 0 69 Pantone 17-6153 Weiß gerendert als RGB 244 245 240 Pantone 11-0601 Rot gerendert als RGB 205 0 33 0 42 Pantone 18-1662 Savoy blue gerendert als RGB 0 75 0 97 209 Pantone ? F l a n k e r
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↑ Civil flag or Landesfarben of the Habsburg monarchy (1700-1806) ↑ Merchant ensign of the Habsburg monarchy (from 1730 to 1750) ↑ Flag of the Austrian Empire (1804-1867) ↑ Civil flag used in Cisleithania part of Austria-Hungary (1867-1918) House colours of the House of Habsburg Eigenes Werk, basierend auf: The Flags & Arms of the Modern Era . ThrashedParanoid and Peregrine981 .
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telegramma di Giuseppe Garibaldi , con il celebre e celebrato «obbedisco». riproduzione dal vivo Giuseppe Garibaldi
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