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vom 31.01.2022, aktuelle Version,

Pietro Tomasi Della Torretta

P.P. Tomasi della Torretta, Datierung unbekannt

Pietro Paolo Tomasi, Markgraf della Torretta (* 7. April 1873 in Palermo; † 4. Dezember 1962 in Rom) war ein italienischer Diplomat und Politiker. Vom 7. Juli 1921 bis zum 26. Februar 1922 war er im Kabinett Bonomi I Außenminister seines Landes.

Leben und diplomatische Karriere

Nach einem Studium der Rechtswissenschaften an der Universität Palermo trat Tomasi 1890 in den diplomatischen Dienst ein, in dem er bis zum Kabinettschef (heute etwa: Büroleiter) des Außenministers Antonino Paternò-Castello aufstieg.[1] Seine erste Auslandsstation als Missionschef war München 1914/15 als Gesandter, es folgten — schon in der Rangstufe eines Außerordentlichen und Bevollmächtigten Ministers — 1917/18 Sankt Petersburg und 1919 bis 1921 Wien. Zwischenzeitlich hatte er auch als Mitglied der italienischen Delegation an der Pariser Friedenskonferenz 1919 teilgenommen[1] und 1920 die Musikerin und Dichterin Alice, geb. Barbi, verw. Baronesse von Wolff-Stomersee geheiratet. Deren Tochter aus erster Ehe heiratete später den Neffen Pietros, den Schriftsteller Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Aus der Wiener Position heraus wurde er zum Außenminister ernannt. Nach seinem Ausscheiden aus der Regierung wurde Tomasi nach London versetzt, wo er zum Jahreswechsel 1923/24 die Rangstufe des Botschafters erreichte und bis 1927 blieb.[1] Als Gegner des Mussolini-Faschismus wurde er zurückberufen und aus dem diplomatischen Dienst entlassen.

1957 erbte er einige weitere Adelstitel: Er wurde Grande von Spanien 1. Klasse, 13. Herzog von Palma, 12. Fürst von Lampedusa und Baron von Montechiaro.

Politische Karriere

Gleichzeitig mit der Ernennung zum Außenminister wurde er auch zum Senator auf Lebenszeit ernannt. In diesem, durch die Regierungspraxis des Faschismus allerdings zunehmend unwichtiger werdenden Amt verblieb er auch nach 1927. Nach der Besetzung Roms durch die Alliierten 1944 wurde der Senat wieder reaktiviert und wählte Tomasi am 20. Juli 1944 zu seinem Präsidenten. Nachdem ein Referendum am 2. und 3. Juni 1946 eine Mehrheit für die Abschaffung der Monarchie ergab und die königliche Familie am 18. Juni das Land verlassen hatte, trat Tomasi am 25. Juni als Präsident des Senats zurück.[1]

Gleichzeitig mit dem Referendum fand die Wahl zur Verfassunggebenden Nationalversammlung statt, bei der Tomasi gewählt wurde. Nach der Reorganisation des Senats gehörte er von 1948 bis 1953 wieder diesem Gremium an.[1]

Einzelnachweise

  1. 1 2 3 4 5 Artikel TOMASI DELLA TORRETTA Pietro auf der Webseite des italienischen Senats, abgerufen am 22. März 2016.
Vorgänger Amt Nachfolger
Aldo Nobili della Scala Italienischer Gesandter in Bayern
1914 bis 1915
Amt aufgelöst
Andrea Carlotti di Riparbella Italienischer Botschafter in Russland
1917 bis 1918
Giovanni Amadori (ab 1923)
Giuseppe Avarna (bis 1915) Italienischer Gesandter in Österreich
1919 bis 1921
Luca Orsini Baroni
Giacomo de Martino Italienischer Botschafter im Vereinigten Königreich
1922 bis 1927
Antonio Chiaramonte Bordonaro

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Image DescriptionCreditArtistLicense NameFile
Flagge des Königreich Italiens (1861-1946) In einem staatlichem oder militärischem Kontext ist die Version mit der Krone zu verwenden. http://www.regiamarina.net/ref/flags/flags_it.htm Regio decreto n. 2072 del 24 settembre 1923 Norme per l'uso della bandiera nazionale convertito in legge n. 2264 del 24 dicembre 1925 Art. unico. È convertito in legge il R. decreto-legge 24 settembre 1923, n. 2072, concernente le norme per l'uso della bandiera nazionale con le modificazioni risultanti dal testo seguente: Art. 1. La bandiera nazionale, è formata da un drappo di forma rettangolare interzato in palo, di verde, di bianco e di rosso, col bianco coronato dallo stemma Reale bordato d'azzurro. Il drappo deve essere alto due terzi della sua lunghezza, e i tre colori vanno distribuiti nell'ordine anzidetto e in parti eguali, in guisa che il verde sia aderente all'inferitura. La bandiera di Stato, da usarsi nelle residenze dei Sovrani e della Reale Famiglia, nelle sedi del Parlamento, delle rappresentanze diplomatiche e consolari all'estero e degli uffici governativi, ha lo stemma sormontato dalla corona Reale. Art. 2. Per le bandiere nazionali usate dal Regio esercito, dalla Regia marina, dalla Regia aeronautica, come quelle usate dalla marina mercantile e dagli Enti che ne ebbero disciplinato l'uso da apposite disposizioni, nulla è innovato alle prescrizioni ora vigenti. Art. 3. Le bandiere nazionali degli Enti pubblici locali hanno lo stemma senza corona, e con la bordatura azzura. Art. 4. Gli Enti pubblici locali possono fare uso soltanto della bandiera nazionale e dei vessilli e gonfaloni tradizionali propri degli Enti, purché questi siano accompagnati alla bandiera nazionale, che avrà sempre il posto d'onore, a destra o in alto. L'autorità governativa può ordinare, secondo le consuetudini del Regno, che sui pubblici edifici delle Provincie, dei Comuni e degli Enti riconosciuti o vigilati dallo Stato sia esposta la bandiera nazionale. In caso di trasgressione, il Prefetto provvederà a termini di legge. Art. 5. In segno di lutto le bandiere degli edifici e quelle con sistemazione fissa devono essere tenute a mezz'asta; potranno anche avere due strisce di velo nero adattate all'estremità superiore dell'inferitura. Queste strisce sono obbligatorie invece per le bandiere che vengono portate nelle pubbliche cerimonie funebri. Art. 6. Nei festeggiamenti e nelle pubbliche funzioni la bandiera nazionale o di Stato deve avere la precedenza sopra tutti gli altri emblemi civili. Art. 7. Ferme rimanendo le norme e consuetudini di diritto internazionale per l'uso delle bandiere da parte delle rappresentanze diplomatiche e consolari estere, nessuno, cittadino o straniero, potrà nel Regno esporre bandiere di altri Stati, se non accompagnate alla bandiera italiana che occuperà sempre il posto d'onore, a destra, o in mezzo se le bandiere straniere sono più di una. In caso di trasgressione l'autorità di pubblica sicurezza provvederà alla immediata rimozione della o delle bandiere ed i colpevoli saranno puniti con multa da L. 1000 e 5000. Verwendete Farben: Grün gerendert als RGB 00 0 140 0 69 Pantone 17-6153 Weiß gerendert als RGB 244 245 240 Pantone 11-0601 Rot gerendert als RGB 205 0 33 0 42 Pantone 18-1662 Savoy blue gerendert als RGB 0 75 0 97 209 Pantone ? F l a n k e r
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Diplomatico e politico italiano, ministro del Regno d'Italia http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/afd735b7ce2b2efbc125711400599a0e/43abbe44727703954125646f00610f83/Fotosen/0.84?OpenElement&FieldElemFormat=gif Autor/-in unbekannt Unknown author Datei:Tomasi.gif