Page - 758 - in Jacopo Strada and Cultural Patronage at the Imperial Court - The Antique as Innovation, Volume 2

Chapter 14758 had premeditated this idea, for already in June he had, through his old friend Jacopo Dani, achieved that Grand Duke Francesco of Tuscany addressed a letter to Maximilian ii supporting this initiative.85 The proposal was in fact not unusual: to make a ‘Glückshafen’ of (part of) one’s possessions, to entrust them to Fortune or ‘mettere a la ventura’, was a not uncommon form of doing business.86 A later letter to Dani explains that opposition in Vienna frustrated Strada’s plans; nevertheless in 1578 Strada repeated his request directly to the Estates of Lower Austria, who, after having passed it on for consultation to Archduke Ernest, answered again with a firm refusal a year later.87 14.6.3 Ex Musaeo et Impensis Jacobi Stradae When Strada realized that his attempts to obtain direct subventions from pa- trons would not be sufficiently successful to continue printing after he had realized his first two projects, Serlio’s Settimo Libro and Caesar’s Commentaries, montaria dicesette milia talleri, et oltre ad hogni spesa; et la lettera della licenza sia scritta di modo che nel regimento né quelli di Vienna, né altri mi possino impedire questo mio negotio’. 85 Doc. 1576-06-16: ‘Ora, Signor Secretario, creddo che Vostra Signoria si riccordi et abbia alla memoria il mio Dictionario delle lingue, che già sonno xxv anni ch’io vi lavoro atorno, con molti huomini che scrivino in varie parte le lingue che vi entrano. Signor, per la grande spesa et per esser quattro anni ch’io non posso avere li mei avanzi dalla Corte, tanta mia fattica et spesa rimane in pendente, et hoggi o dimane ch’io mi moia li mei figliuoli non sonno abili a farlo finire. Io per non intralassare tal opera et non potendo esser pagato dalla Corte, me ò volsuto valere del mio, et ò volsuto vender la mia casa, la quale mi costa oltre x milia talleri, et Sua Maestà Cesarea la lauda per la più bella che sia in Vienna, ma non ò trovato compradore. Solum mi rimane una speranza sicura di farne danari con farne un Lot, cioè metterla alla ventura con tutta la mia robba al prezzo che farra stimata. La causa che mi move a chiedere la lettera a Sua Altezza si è perchè saro presto ispedito, et s’io la chiedessi a Sua Maestà saria mandata per via d’un consiglio a un altro, et forse mi si lassaria adietro o per malignità o nigligenza di qualche secretario. Vostra Signoria sa ‘l costume della nostra Corte, e tanto più ch’io non sono tedesco, si che Vostra Signoria la intende; et la lettera di Sua Altezza sarra subito mandata al Singor Cancelliere, et ne faro spedito imediato’. Strada added a model for the Grandduke’s letter, explaining the procedure: ‘Egli dessidera da Vostra Maestà Cesarea una licenza di pottere far un lot, cioè metter alla ventura tutta la sua robba, case, studio, et hogni sua facoltà a quel prezzo che sarra stimato dalli architetti et servidori di Vostra Maestà Cesarea’. A note in Dani’s hand in the margin, ‘Si manda la lettera in bona forma’ indicates that the letter was written. 86 Welch 2008. 87 Doc. 1577-10-04(c), Strada to Jacopo Dani: ‘La lettera di Sua Altezza che mi mandò Vostra Signoria non fece frutto niuno, perchè subito quelli del paese non volsero aconsentire a Sua Maestà Cesarea, dicendo non volere aprir tal strada, si che patienza. Si che Vostra Signoria vede la morte del mio padrone à fatto si che tutte le mie fattiche anch’elle son morte; et staranno morte per insino che qualche Principe le farra resussitare et stam- pare…’; on the later request, see Docs. 1578-03-17 and 1579-04-07.