Page - 777 - in Jacopo Strada and Cultural Patronage at the Imperial Court - The Antique as Innovation, Volume 2

777Ambitions as a Publisher the coats of arms of the Prince of each state, and of all its noble families. He asked both Dukes to help him collect this material, in particular the coats of arms of the local families and the profile views of the various cities of their do- minions, ‘but taking care that the views are taken from a side from which they show well, and that they are drawn upon an open (= double) sheet of folio reale format or a little smaller’.117 Strada also asked both Dukes for further documentary material: he remind- ed Alfonso d’Este of an earlier promise to provide him with a copy of Giovanni Battista Pigna’s History of the Este family of 1570, which he had never received. Strada asked Guglielmo Gonzaga for the loan of any similar information ‘on the antiquities of your house’ the Duke might have available in manuscript, to which he offered to add materials from his own collection. Moreover he listed 117 Both passages are almost literally the same; I cite the letter to the Duke of Mantua: ‘Ser- emissimo Signor Ducha, sonno parech’anni ch’io pigliai nelle mani la Italia già descritta da Fra Leandro Alberti Bolognese, la quale lessi con hogni cura et diligenza, credendomi trovarvi tutte quelle cose ch’io dessideravo; ma mi trovai inganato. Le cose ch’io volevo che lui havesse messo erano queste: prima erano le cose che apartengono alla cosmo- graphia, cioè che ad hogni regione vi fosse posta la sua mappa avanti alla sua descri- tione, et poi in quella regione vi fossero anche le figure di tutte le città pertinente ad essa regione, ben ritratte dal naturale. Ancora a cadauna città vi fossero le figure di tutte le cose più principale, come sarebe a dire gli edifitii antichi, et ancor li moderni, con le loro piante et profili ben misurati, con le sue misure scritte alli suoi lochi. Poi le inscriptioni antiche, che nei marmi vi si trovano ritratte a punto come stanno nei detti marmi, con le figure et altri ornamenti che anno d’intorno. Apresso la memoria di tutti gli huomini dotti con li loro nomi, con tutte le opere che loro hanno scritte, stampate e da stampare; ultimo tutte le arme, dico di cadauno Principe per cadauna città, cominciando alla prima della sua casa, et di mano in mano in sino a quella del Principe che hoggi vive; apresso a queste, quelle di tutti li nobili de cadauna città; et cossì havesse finito. Hora questo ordine su detto, che’l Frate a lassato fuori, io lo fo, et di già sonno tanto avanti che di essa prima Italia sudetta è accresciuta più delli doi terzi, et saranno tre gran volumi. A questo negotio son stato favorito et aiutato da molti Principi, con mandarmi dei dissegni che in essa mi bisognano. Dove non posso mancare ancora a Vostra Altezza di suplicarLa che quella si degni di farmi tal favore, cioè che Vostra Altezza sia contenta di farmi rittrare in dissegno le Sue città, cioè Mantova, Casale, Aich, Alba, et altre che à nel Monferato. Et ancora castelli dei più principali: sul Mantovano Vostra Altezza à dei castelli che paiono città, come Viadana, Cannedo, Gazolo et altri ch’io non mi riccordo; ancor questi li des- sidraria, ma che sia pigliato la veduta da una qualche parte che si scoprino bene, et siano fatte sopra ad un folio reale aperto, o poco manco in circa. Apresso a esse vorei ancora le arme di esse casate nobile, cominciando prima a quella della città, et poi di mano in mano continouando come sopra ò detto [inserted in margin: dette arme siano collorite et picoline]. Suplisco Vostra Altezza che voglia comandare per la prima commodità che vi ponghi mano; et se in queste nostre parte vi sonno cose ancune che quella dessideri, solamente ne avisi qui al Signor Ambassador Suo che me ne acenni, che io subito gliene provedero; che altro non dessidero che servirLa come Suo buon vasallo et servidore’.