Page - 886 - in Jacopo Strada and Cultural Patronage at the Imperial Court - The Antique as Innovation, Volume 2

886 Appendices Sonno di già molti anni ch’io cominciai una Series degli Imperatori, cominciando a Caio Julio Caesare; et finisse ne la Maestà del mio padrone. E questa Series a cadauno Imperatore vi è le sue moglie, figliuoli et parenti; cioè a tutti una medaglia con il suo roverso, dessignate grandi su folii reali a questo modo: una testa su una pagina et il ro- verso su l’altra, et a cadauna medaglia vi è avanti il suo ellogio scritto in un sasso antico con lettere maiuscule. E perchè non si trovano tutte le medaglie di tutti li parenti di uno Imperatore, non di meno ne ò scritto il suo ellogio, acciò che la historia camini di longo, e non resti inutile. Il simile anche fo delle medaglie di essi Imperatori che sonno state battute nella Gretia, et anche queste anno li suoi ellogii greci, scritti similmente et nel medemo modo et ordine delle lattine. Ora Vostra Signoria sappia che doppo ch’io son vivo, non ò mai fatto altro che accumular medaglie e coppie di esse, et la mia Series è tanto coppiosa quanto imaginar si possa; et sempre ò pigliato medaglioni, li più belli e li più rari, et quelli che portano la historia con essi, che io habbia fra di essa. In Constantinopoli da Pauolo mio figliuolo me ò fatto portare tutti gli Imperatori orientali, o in medaglie o in pittura che à pottuti trovare; et in spatio di 3 anni che vi è stato ne à fatto buona diligenza. Poi da Carolo Magno in giù sappia Vostra Signoria che la medema diligenza io instesso ò fatto, et forsi più che esso non à fatto a Con- stantinopoli; et parte in monete, e parte da privilegii simili a questi ch’io mando, me ne truovo bonissima parte, et hogni giorno ne vado mettendo insieme. Si che Vostra Signoria potra dar questo raguaglio a Sua Altezza, voglio anche che la Signoria Vostra sappia che questi libri sonno mei, et per una mia delettatione li fo, non già che mai habbiano da venir alla stampa. E qualche anni ch’io fo un libercino, per una memoria di casa mia, dove dentro nella prima carta Sua Maestà Cesarea à scritto la sua rima, o motto; poi seguita il Re, con il fratello; poi gli altri Duchi vi sono, ma non posti per ordine, ma secondo che sonno sta- ti nel mio studio. Tutte ne anno scritto, il Ducha di Baviera si è delli ultimi, et Saxonia, il Ducha Guglielmo et l’ Elettore seguono; si che voglio dire che non vi è precedenza, che segondo l’occasione del tempo. Li vadi mettendo insieme; vi priego che mi vogliate far scrivere la rima da Sua Altezza et quella su l’altra fazza del Altezza del Principe; et mandatimi l’arme collorite a parte, et io le faro sotto miniare d’oro simile alle altre. Vi mando qui incluso la cartina dove sopra si scrivera, et avertite nel serar la lettera non la forate, acciò non si guasti detta carta, ma solum sia con il spago sopra legata. Altro non vi diro per ora alla Signoria Vostra, che’l mio nome Li sia a memoria, alla quale noi tutti vi si raccomandiamo. Mi ero scordato a dirVi che anche Vostra Signoria mi voglia aiutare a locupletare li mei libri delle Inscriptioni antiche, le quali sonno 7 gran tomi, con quelle che costì Vostra Signoria apresso di Lei si trova, et delli suoi amici, e massime del Signor Pietro Vittorio, et delli marmi che costì voi avete; li quali dessidrerei che oltre alle lettere vi fossero anche gli ornamenti d’intorno benissimo dessignati. Et perchè in simil cose vi entra spesa, faro il tutto buono qui al Girolami; et il nome della