Seite - 568 - in Jacopo Strada and Cultural Patronage at the Imperial Court - The Antique as Innovation, Band 2

Chapter 11568 so Strada escaped to Verona, in Venetian territory, where the Inquisition was less powerful.41 By June 1568 the Holy Office had been sent a detailed personal description of Strada which perfectly fits Titian’s portrait, for which he was sitting at the time, and it even employed spies in Venice to figure out where Strada was.42 A later attempt by Maximilian ii to obtain a more permanent safe-conduct on his behalf from Duke Guglielmo appears to have been equally unsuccessful.43 It is not clear in how far Strada’s persecution was justified by actual evi- dence in the hands of the Holy Office; from another document its appears that 41 Ibidem, ‘Vi sete voi scordato la benevolenza ch’ io vi portò di quel atto ch’ io feci di volervi pagar il cocchio e darvi danari per mandarvi a Verona; ma di già avevate fatto vella e tanto miseramente essendovi fugito a piedi da Mantova a Verona [inserted above the line: a digiuno], avendo lassato la tavola parechiata per desinare. Ma la mia fuga è stata da da gentiluomo, perchè prima mi volsi valere del grado mio, e come servidor del primo signore del mondo andai a parla<r> al Ducha, che mi assicurasse me e li mei huomini, che per me lavoravano; e voi eravate il primo posto sulla lista, tanto era l’amor ch’io vi portò. Infine vedendo le scuse di non potere, me ne vene a Vinetia.’; Niccolò Stopio to Hans Jakob Fugger, Venice, 5 October 1567, HStA-LA 4852, fol. 169–70: ‘essendo esso Strada p<ar>tito per Verona, per paura della Inquisitione, che li frati di San Domenico l’havevano cercato una volta ò 2 in casa sua, et andando lui dal Duca a dolersene, il Duca li rispose che con loro non se n’impacciarò, se bene era huomo dell’Imperatore, che ’l guardasse lui il fatto suo, dovendo lui medes<imo> saper meglio come stava che nessun altro; per il che se ne andò subito via per Verona, lassando il suo puto [= Ottavio Strada] in Man- tua<…> et non fidandosi ne anche ivi [= Verona] venne poi a Ven<eti>a, ove per rispetto de l’Imperatorenon li haveriano lasciato dare molestia; benchè non ho inteso che’l sia contrario alle cose Romane, se non che’l è molto libero di ragionare, et intrando in colera non ha respetto alcuna sia di chi essere si voglia<…>’. 42 Pagano 1991, cites various documents preserved in the Archivio del Sant’Offizio/ Con- gregazione per la Dottrina della Fede, Città del Vaticano; p. 197, n. 15, Camillo Campeggi to Scipione Rebiba, Mantua 18 June 1568: ‘Mandarò li contrassegni di Giacobo Strada e vi porrò anche delle spie dietro per saper ove sarà’; id. p. 199, n. 22, Campeggi to Rebibba, Mantua 25 June 1568: ‘Mando la descrittione che ho potuta havere di quel Giacobo Strada antiquario dell’Imperatore, accioché si possi procurar di haverlo nelle mani’; in the at- tached ‘identikit’ Strada is described as ‘mantovano antiquario; è di pelo rosso che tiro al nero overo al scuro, comincia a far la barba canuta, può havere cinquanta anni, di statura mezzana, et è prosperoso. Habita in Vienna et ha una moglie alemana; era questa Assensa passata in Venetia et allogiava a mezzo la marzaria in casa di uno che dà il lustro alli spec- chi, apresso di una chiesiola che qual credo si dimandi San Giuliano. Egli in Venetia facea lavorare delle teste di marmore per lo imperatore, e forse vi sarà anchora al presente’. Pagano reads ‘Assensa’ as the name of Strada’s wife, which is obviously mistaken; I take it to refer to the feast of the Ascension at which time Strada had been spotted in Venice. 43 Docs. 1568-10-01 and 1568-10-11. From Strada’s phrasing thanking Duke Guglielmo for his decision as to the safe-conduct Maximilian ii had requested on his behalf it is not clear whether the request had been accorded or refused; if so, Strada did not trust it sufficiently to make use of it, and he appears never to have returned to his native city.