Seite - 723 - in Jacopo Strada and Cultural Patronage at the Imperial Court - The Antique as Innovation, Band 2

723Ambitions as a Publisher coached them in developing the humanist handwriting so important in his profession. True to the convictions he had expressed in his letter to Adam von Dietrichstein discussed in the preceding chapter, he also carefully taught them to draw: in Ottavio’s case with conspicuous success, witness the many elegant illustrated manuscripts he later presented to his many patrons [Figs. 14.1–14.2].11 Having obtained his benefice in Mantua cathedral Paolo Strada appears to have taken holy orders, and to have led a simple, withdrawn life in Vienna. To finish his education and to extend his accomplishments his father sent him with the Imperial embassy led by Karel Rijm to Constantinople, where he was expected to learn Turkish and Arabic, as well as to obtain materials relating to his father’s various projects.12 On his return in 1573 Strada applied to Maximil- ian ii to have him employed at court, giving a succinct account of his character and accomplishments: He is inclined to travel, and particularly in Turkey, of which he has some beginning of the language, and in practising it in the future he could completely master it. He is a spirited young man, who will go to the end of the earth if Your Majesty would order him to; he is twenty-five years old, born of a German mother at Nuremberg. He speaks Italian and ancora servidori della Signoria Vostra, et io insieme’. (Strada to Jacopo Dani, Doc. 1577- 10-04); ‘Hora, Signor mio Carissimo, il gentilhuomo, il Signor Riccardo Riccardi io non l’ò visto, ma bene io ne feci cercare per Pauolo mio figliuolo (che hora egli serve qui l’Altezza del Arciducha Hernest con doi cavalli per gentill’ huomo), et lui in mio nome lo invitò a vedere il mio studio’. (Strada to Jacopo Dani, Doc. 1582-11-02). 11 Drawings certainly attributable to Paolo Strada have not (yet) been identified. 12 Doc. 1569-11-05, Strada to Guglielmo, Duke of Mantua, Vienna, 5 November 1569: ‘Il mio figliolo maggiore mando in Turchia con il Signor ambassador di Sua Maestà, dove starà qualche anno. Se in detto loco potra servire Vostra Excellenzia, lo faro con tutto il cuore et a me sarra summo favore che li comandi. Sua Maestà lo à pigliato in protetione, che come suo creado li sia raccomandato.’; Doc. 1571-11-20, Strada to Guglielmo, Duke of Mantua, Vienna, 20 November 1571: ‘Mio figliolo il Canonico Sua Maestà Cesarea lo mantiene in Constantinopoli a imparare la lingua turca et araba; et quelli che vengono di là fanno fede a Sua Maestà Cesarea che fara bonissima riesita, e di già parla turcho comodamente. A mandato di qua la prima parte di Terentio scritto di sua mane—che à studiato in lingua turcha—scritto; et per quest’altra posta mandara il resto; io lo voglio poi presentare a Sua Maestà Cesarea. Esso mi scrive che dessidera servire in detto loco l’Excellenza Vostra Il- lustrissima in qualche cosa se gli’è buono. Me à anche mandato tutti gl’inventarii del<li> libri graeci che sonno in tutte quelle librarie graeche di Constantinopoli; delli quali cred- do se ne averia bonissima conditione quando si volessero comprare, e quando fossero in queste bande saria un thesoro.’; Doc. 1573-06-17, Strada to Jacopo Dani, Vienna, 17 June 1573: ‘In Constantinopoli da Pauolo mio figliuolo me ò fatto portare tutti gli Imperatori orientali, o in medaglie o in pittura che à pottuti trovare; et in spatio di 3 anni che vi è stato ne à fatto buona diligenza’.